martedì 21 febbraio 2012

I Principi
1. Andare contro l'evoluzione delle cose è andare contro se stessi"

Quando ho sentito che andare contro l'evoluzione delle cose è andare contro se stessi? Quando fare la solita cosa meccanica, quando applicare uno sforzo, una morale, un perchè è giusto, perchè si deve fare, perchè è così, me lo hanno insegnato o meglio programmato così, risuonava senza alcun fondamento, mi restituiva solo una sensazione di sforzo, di trattenere e conservare a volte come a qualunque costo, mi risuonava internamente violento verso di me e l'altro (gli altri)... Andare verso l'evoluzione delle cose ha un sapore di lasciare un pò le redini, di liberare, di ascoltare ed esprimere la mia voce e le mie aspirazioni più profonde, di liberare me e gli altri ..ma questo non deve confondere, non è arrendersi o quella cosa un pò naif come va dove ti porta il vento ..è ..
cito "Non è indifferente ciò che fai della tua vita. La tua vita, sottomessa a leggi si trova esposta a possibilità che puoi sceglier. Non ti parlo di libertà, ti parlo di liberazione, di movimento, di processo. Non ti parlo di libertà come di qualcosa di quieto ma di liberarsi passo a passo, come si libera del cammino che ha dovuto percorrere colui che si avvicina alla sua città. Allora "ciò che si deve fare" non dipende da una morale lontana, incomprensibile e convenzionale, ma leggi: leggi di vita, di luce, di evoluzione" Silo- I Principi

La vita cerca la crescita, evolve verso l'amore e la compassione. Che figata:)

Come fare ad acquire questa sensibilità, questa lungimiranza e vedere prima dove vanno quali sviluppi avranno i processi umani personali e sociali?

l'esperienza con le cerimonie
come ritornare a casa e ritrovarci, sentire che a volte gli altri ti conducono soavemente per mano dove tu non arrivi, chiedere e non dare risposte, mollare un pò e regalare una menata di proprietà e così avere un pò di energia libera per connettersi con gli altri.. e poi alla fine mi sorge la richiesta di "chiarire ciò di cui ho realmente bisogno" e oggi è arrivato un  "postino"

lacate

Questa non è una cena..



Qui trovate il link Facebook dell'evento 

lunedì 20 febbraio 2012

Stavolta è vero

che stasera dalle 19,30 in saletta si parla dei Principi di azione valida (cap. XIII dello Sguardo Interno)
e poi cerimonia di Benessere e di Offizio.


mercoledì 15 febbraio 2012

Studio e interscambio sul tema del fallimento

Domenica 19 febbraio, dalle 12.00 a quando ne abbiamo voglia, studiamo e parliamo del tema "il fallimento" tratto dal "Manuale dei temi formativi e pratiche per i Messaggeri".
Causa neve l'appuntamento non è al Parco di Sudio e Riflessione Casa Giorgi, ma alla Saletta di via Breda, in via Breda 122 a Milano.

Di seguito il testo di riferimento

Tema formativo Nº 2

Il Fallimento

“...Scoprii, nel corso di molti giorni, questo grande paradosso: coloro che portavano il fallimento nel cuore poterono cogliere la vittoria finale; coloro che si sentivano trionfatori, si fermarono lungo il cammino come vegetali dalla vita opaca e scialba..”
da Lo Sguardo Interno


Da Psicologia I, Appunti di Psicologia
Di fronte al mondo, la coscienza tende a compensarlo in modo strutturato grazie a un complesso sistema di risposte. Alcune risposte (espresse attraverso i centri) arrivano al mondo oggettuale direttamente, ma altre restano nella coscienza ed arrivano al mondo indirettamente tramite alcune manifestazioni del comportamento. Queste compensazioni della coscienza tendono ad equilibrare l’ambiente interno rispetto all’esterno. Tale vincolo si stabilisce in base alle esigenze che nascono nell’individuo quando sente l’urgenza di rispondere ad un mondo complesso (naturale, umano, sociale, culturale, tecnico e così via).
Ecco allora nascere il “nucleo dell’insogno” come risposta compensatoria più rilevante e gli “insogni secondari” come risposte particolari a tali esigenze. Gli insogni sono visualizzabili come immagini; non così il loro nucleo, percepito piuttosto come un clima allusivo che continua a conformarsi col tempo, acquisendo progressivamente il potere di direzione delle tendenze e delle aspirazioni personali.
Nella fase di esaurimento dal nucleo dell’insogno, quando questo cessa di dirigere lo psichismo, si possono osservare le forme e le immagini che esso ha adottato. Perciò è più facile registrare il nucleo all’inizio o alla fine del suo processo, e non nella sua tappa intermedia, che è quella nella quale più dirige l’attività psichica. Abbiamo qui un paradosso: l’essere umano non percepisce quel che più ne determina il comportamento, perché il nucleo opera come trasfondo che risponde in modo totalizzante alle molteplici esigenze della vita quotidiana.
Il nucleo dell’insogno guida le aspirazioni, gli ideali e le illusioni che, ad ogni tappa della vita, cambiano. Dopo questi cambiamenti o variazioni nel nucleo l’esistenza si orienta in altre direzioni e, parallelamente, si producono cambiamenti nella personalità.
Tale nucleo si esaurisce da solo, come si esauriscono gli insogni propri di un’epoca che informano l’attività di tutta una società. Mentre, da una parte, il nucleo offre una risposta generale alle esigenze dell’ambiente, dall’altra compensa le deficienze e le carenze fondamentali della personalità, imprimendo al comportamento una determinata direzione. Tale direzione può essere valutata diversamente, a seconda che si incammini o no sulla strada dell’adattamento crescente.
Gli insogni e il nucleo imprimono alla coscienza una suggestionabilità che produce quel caratteristico blocco della critica e dell’autocritica proprio dei livelli dell’infraveglia; perciò qualsiasi attacco od opposizione alla suggestione del nucleo dell’insogno è inutile, perché il nucleo finirà sempre per rafforzare le proprie compulsioni. La possibilità di produrre un cambiamento di direzione verso una linea evolutiva risiede nella realizzazione di modificazioni graduali. Il nucleo può regredire o fissarsi; nel primo caso lo psichismo tornerà a fasi precedenti, aumentando così la discordanza tra processi e situazione ambientale, nel secondo, quando cioè il nucleo si fissa, l’individuo perderà i propri legami con l’ambiente, generando un comportamento non adatto alla dinamica degli eventi.
Il nucleo dell’insogno spinge l’essere umano a perseguire illusioni che non si avverano, producendo stati dolorosi (dis-illusioni), o che si avverano sono in parte, producendo situazioni piacevoli. Scopriamo così che alla radice della sofferenza psicologica ci sono gli insogni e il loro nucleo.
È nei grandi fallimenti, quando le aspettative svaniscono e le illusioni si dissolvono, che nasce la possibilità di una nuova direzione di vita. In queste situazioni il “nodo di dolore”, il nodo biografico che la coscienza ha sofferto per troppo tempo, viene allo scoperto.


Questo momento cruciale per la vita e, particolarmente, per il lavoro evolutivo di una persona, è descritto con l’aiuto di allegorie nel capitolo “Gli stati interni”, del libro “Lo Sguerdo Interno”:

…”Di fallimento in fallimento, puoi arrivare al prossimo riposo, che si chiama "dimora della deviazione". Attento alle due vie che ora hai davanti: o prendi il cammino della risoluzione, che ti porta alla generazione, o prendi quello del risentimento, che ti fa discendere un'altra volta verso la regressione.
Lì ti trovi davanti al dilemma: o ti decidi per il labirinto della vita cosciente (e lo fai con risoluzione), o torni risentito alla tua vita precedente. Sono numerosi coloro che, non essendo riusciti a superarsi, hanno troncato qui le loro possibilità.”


Da un’altra prospettiva, nel suo intervento del 4 maggio 2004, Silo espone il tema del fallimento proiettato verso il lavoro di trasformazione sociale:

Abbiamo fallito… però insistiamo!
Abbiamo fallito ma insistiamo col nostro progetto di umanizzazione del mondo.
Abbiamo fallito e continueremo a fallire una e mille volte perché ci innalziamo sulle ali di un uccello chiamato “tentativo” che vola al di sopra delle frustrazioni, delle debolezze e delle meschinità.

È la fede nel nostro destino, è la fede che la nostra azione sia giusta, è la fede in noi stessi, è la fede nell’essere umano, la forza che anima il nostro volo.
Perché non è la fine della Storia, né la fine delle idee, né la fine dell’uomo, perché non è nemmeno il trionfo definitivo della malvagità e della manipolazione, è che possiamo sempre tentare di cambiare le cose e cambiare noi stessi.”
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Bibliografía
• Lo Sguardo Interno.Umanizzare le terra. Opere Complete I
• Psicologia I. Appunti di Psicologia
• Parole di Silo in occasione della prima celebrazione annuale del Messaggio di Silo, Punta de Vacas. 4 maggio 2004. www.silo.net

lunedì 13 febbraio 2012

Stasera in saletta

dalle 19,30 circa, concludiamo (forse) lo studio sul capitolo XII "Le scoperte", già postato gli scorsi lunedì, poi come da tradizione una cerimonia di benessere, una cerimonia d'uffizio, e con chi vuole si cena da Fei Fei e Jin.
A stasera, un abbraccione
Chiara






mercoledì 8 febbraio 2012

sapore di senso

Nella vita accade che in un istante tutto sembra allinearsi  . avete presente quando riflessioni, esperienze che vivi in ambiti e con persone diverse, paf... in un dato istante si concentrano coerentemente in un unica esperienza, in una comprensione.
Magia?? potrebbe apparire ma non mi riconosco nella via della superstizione:) io li definisco momenti di grazia e molto propizi e cerco di osservare cosa è accaduto prima...
Mi pare che la direzione e ciò che sto cercando è una condizione importante affinchè ciò avvenga, grazie a questo io mi sento più aperta, più attenta, in ascolto e la "realtà", assume nuovi significati, come nei miti e nelle favole sorgono significati e allegorie ... e tutto sembra avere un senso
Il messaggio segna la direzione e la rinnova ogni volta.
Cosa cercavo ? cercavo di avanzare, di non sentirmi in balia degli avvenimenti e chiedevo  per quello che chiamo l'esperienza del  mio "lavoro interno", per la mia vita e sorgeva la necessità di alzare il livello di attenzione, di essere più attenta, e tutto durante i giorni a venire, dalla riunione in saletta di lunedì, a una mail di una amica, al tai chi, al mio lavoro, a una chiaccherata, a un incontro, ai fallimenti e frustazioni,  mi parlava e mi dava indicazioni di questo ..."Realizzare un cambiamento intenzionale del livello di coscienza dà all'essere umano un importante segnale di liberazione delle condizioni "naturali" che sembrano imporsi alla coscienza" (cap. XII messaggio di Silo)
cate

martedì 7 febbraio 2012

Ieri sera in saletta

Visto che siamo gente a cui piace approfondire, abbiamo continuato lo studio del capitolo XII Le Scoperte, focalizzandoci sui seguenti paragrafi:
2. Nel corpo esistono punti di controllo delle diverse attività che esso svolge.
3. Il vero stato di veglia è diverso dagli altri livelli di coscienza.
Sintetizzo e interpreto ciò di cui abbiamo parlato così:
I punti di controllo nel corpo possono essere riconducibili ai centri di risposta di cui Silo dà ampie spiegazioni in Psicologia 1 e 2 e in Autoliberazione. Hanno una base fisica che si ubica in differenti ghiandole, ma possiamo agire intenzionalmente su di esse attraverso un lavoro con le immagini operando sullo spazio di rappresentazione. questo lavoro non può prescindere da un livello di coscienza alto, come minimo da una veglia senza insogni. Ma il collegamento che in questo capitolo rende evidente più volte tra punti di controllo e livello di coscienza ci fa sospettare che agendo sui punti di controllo si possa giungere a livelli di coscienza più alti, e forse che è proprio quel lavoro l'unica possibilità per arrivare al "vero stato di veglia". Ma, se è vero che tutto sta in struttura, probabilmente non c'è una cosa conseguente all'altra, ma è un lavoro concomitante.
Buona giornata a tutti
Chiara

lunedì 6 febbraio 2012

Stasera in saletta

Stasera in Saletta

si parla del capitolo XIII dello Sguardo Interno:


XIII. I PRINCIPI

Diverso è l'atteggiamento nei confronti della vita e delle cose quando la rivelazione interna colpisce come il fulmine.

Seguendo i passi lentamente, meditando su quanto è stato detto e su quanto c'è ancora da dire, puoi trasformare il non-senso in senso. Non è indifferente ciò che fai della tua vita. La tua vita, sottomessa a leggi, si trova esposta a possibilità che puoi scegliere. Non ti parlo di libertà. Ti parlo di liberazione, di movimento, di processo. Non ti parlo di libertà come di qualcosa di quieto, ma di liberarsi passo a passo, come si libera del cammino che ha dovuto percorrere colui che si avvicina alla sua città. Allora, "ciò che si deve fare" non dipende da una morale lontana, incomprensibile e convenzionale, ma da leggi: leggi di vita, di luce, di evoluzione.

Ecco allora ciò che chiamo "Principi", che possono essere d’aiuto nella ricerca dell'unità interiore.

1. Andare contro l'evoluzione delle cose è andare contro se stessi.

2. Quando forzi qualcosa per raggiungere un fine, produci il contrario.

3. Non opporti ad una grande forza. Retrocedi finché non si indebolisca; allora, avanza con risolutezza.

4. Le cose stanno bene quando vanno insieme, non quando vanno separate.

5. Se per te stanno bene il giorno e la notte, l'estate e l'inverno, hai superato le contraddizioni.

6. Se persegui il piacere, ti incateni alla sofferenza. Ma se non danneggi la tua salute, godi senza inibizioni quando si presenta l'opportunità.

7. Se persegui un fine, ti incateni. Se tutto ciò che fai, lo fai come un fine in se stesso, ti liberi.

8. Farai sparire i tuoi conflitti quando li avrai compresi nella loro radice ultima, non quando li vorrai risolvere.

9. Quando danneggi gli altri, ti incateni. Ma se non danneggi nessuno puoi fare quello che vuoi con libertà.

10. Quando tratti gli altri come vuoi essere trattato, ti liberi.

11. Non importa da che parte ti abbiano messo gli eventi, ciò che importa è che tu comprenda di non aver scelto nessuna parte.

12. Gli atti contraddittori e quelli unitivi si accumulano in te. Se ripeti i tuoi atti di unità interna, niente ti potrà fermare.

Sarai come una forza della Natura, che non incontra resistenza al suo passaggio. Impara a distinguere tra ciò che è difficoltà, problema, inconveniente, e ciò che è contraddizione. Se i primi ti muovono o ti stimolano, quest'ultima ti immobilizza come dentro un circolo chiuso.

Quando incontri una grande forza, allegria e bontà nel tuo cuore, e quando ti senti libero e senza contraddizioni, ringrazia immediatamente dentro di te. Se ti succede il contrario, chiedi con fede, e il ringraziamento che hai accumulato tornerà amplificato e trasformato in beneficio.

mercoledì 1 febbraio 2012

Calendario di Febbraio

Ecco qui (grazie Tommy :))

venerdì 17 - ore 21.30 - Saletta del Messaggio
Riunione delle Comunità della Saletta di via Breda

domenica 19 - ore 12 - Parco di Studio e Riflessione Casa Giorgi
Incontro di studio sul tema: “Il fallimento”

venerdì 24 - ore 20.30 - Saletta del Messaggio
Cena alla Saletta

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Incontri settimanali alla Saletta del Messaggio

lunedì - ore 19.30 - Comunità “Breda 2”
lunedì - ore 21.30 - Comunità “Breda 1”
martedì - ore 21.30 - Comunità “Breda 3”
mercoledì - ore 21.30 - Comunità “Il Sacro”
giovedì - ore 19.30 - Comunità “Breda 4”