lunedì 29 ottobre 2012

questa sera in Saletta..

..continuiamo lo studio del capitolo XIX "GLI STATI INTERNI"

abbiamo visto cosa significhi stare nello stato di non-senso, della "vitalità diffusa", e che cosa significhi intraprendere il "cammino della morte" per uscire da lì..

stasera studieremo come proseguire attraverso stati più luminosi, evitando le insidie dei falsi cammini

sempre alle ore 19.30, sempre in via Breda 122

:)

mercoledì 24 ottobre 2012

Commenti al capitolo XIX - Gli stati interni

COMMENTI AL CAPITOLO XIX - GLI STATI INTERNI (Paragrafi 1 e 2)

La prima cosa che mi appare evidente è che c'è una differenza tra "stato" e "via": noto come lo stato di vitalità diffusa, in questo caso, mi dà la sensazione di un circolo chiuso e solo in apparenza dinamico, ma in realtà qui si sta fermi e statici tra la variabilità delle forme che si scelgono. Non appena mi affaccio a valutare il modo di uscire da questo stato mi si presenta l'idea di dinamicità, di movimento e di percorso che si sceglie. Le sento come due condizioni diverse del mio interno.

Nel tentativo di definire, attraverso l'esperienza personale, i limiti dello stato di vitalità diffusa, mi rendo conto che qui manca una direzione chiara della vita: uno stato in cui non si sa dove si sta andando e non se ne conoscono soprattutto le motivazioni. Tutto viene deciso a partire da necessità fisiche che vengono caricate in modo inopportuno, confuse ed elevate come fine ultimo da raggiungere per realizzare se stessi.

Qui è l'identificazione totale con il corpo a cui affido la mia direzione. Questa completa identificazione porta con sè tutte le conseguenze che hanno a che vedere con il percepirsi solamente "corpo": avverto instabilità e variabilità ma entro limiti ben difiniti e piuttosto angusti; partecipo totalmente di tutte le tensioni che mi affliggono, io stesso sono quelle tensioni che continuamente con atti poco coerenti cerco di distendere; ho la sensazione di essere quasi sempre esterno a me stesso e sono molto rari i momenti in cui intravedo qualcos'altro di più profondo dentro di me, a cui peraltro mi riesce difficile dare voce e spazio. E' uno stato in cui, poichè non si riesce a dare valore e importanza ad esperienze più elevate, poichè spesso non si riesce nemmeno a riconoscerle, si ha la tendenza a conservare quanto più possibile il corpo. Ed è uno stato di "vegetazione" per la sensazione di immobilità che posso percepire.

Tutto ciò mi si chiarisce dentro quando mi richiamo il passo del capitolo III ("Il non-senso") dal quale leggo: "Scoprii, nel corso di molti giorni, questo grande paradosso, coloro che portavano il fallimento nel cuore poterono cogliere la vittoria finale; coloro che si sentivano trionfatori, si fermarono lungo il cammino come vegetali dalla vita scialba ed opaca". Questo mi richiama la coincidenza tra identificazione con il corpo, stato di "vegetazione" interna, conservazione del corpo e sperimentazione frequente (cosciente o inconsapevole che sia) del non-senso di tutta l'esistenza.

E' proprio sul punto del fallimento che si pone l'attenzione quando si parla di uscire dallo stato di vitalità diffusa per evolvere. La sensazione sperimentata di fallimenti può essere una molla che mi spinge a intraprendere un'analisi sulla mia vita e proiettare verso il futuro una nuova direzione. La percezione chiara e sincera che meccanismi e comportamenti che finora ho messo in atto, non hanno più validità, è un buon segno per mettersi nell'ottica dell'evoluzione (anche se dovesse essere doloroso per alcuni, o inteso come un grande regalo per altri). Così come la sperimentazione del fallimento, anche puntare maggiore attenzione su esperienze extra-ordinarie, esperienze di un senso dal sapore diverso e più completo, che noi tutti viviamo può modificare lo sguardo che ho sulla mia vita. Inoltre, sperimentare in un certo modo, cosa può significare la morte è un altro motore di trasformazione dello sguardo e della direzione vitale.

...[Da quel punto si può evolvere soltanto attraverso due vie: la via della morte o quella della mutazione]...

Con la via della morte si spezzano alcuni meccanismi: modi di essere e di vedere le cose, perciò si abbandonano cose e si deve essere disposti a lasciarle. Forse è per questo che la scelta di questa strada, almeno inizialmente, ti mette "in presenza di un paesaggio caotico ed oscuro", perchè si perdono momentaneamente i parametri con cui sono sempre stato abituato a vivere.
Lo sperimento come un percorso con prove difficili da superare e per questa via ho bisogno di avere un proposito che mi spinga, mi attiri.
E' molto importante questo punto poichè intraprendere questa via senza un proposito e una decisione interna, una convinzione profonda, potrebbe vedermi soccombere di fronte alle difficoltà che mi si presentano e di qui tornare immediatamente allo stato di vitalità diffusa.

Questa idea mi fa pensare che il cammino per gli stati inerni non ha una configurazione a spirale, ma piuttosto è una diramazione di stati (livelli) e strade diramate che collegano questi ultimi"

lunedì 22 ottobre 2012

GLI STATI INTERNI

Sarà l'argomento di studio di stasera (sempre ore 19.00 sempre in via Breda 122):

XIX. GLI STATI INTERNI

Devi ora acquistare sufficiente percezione degli stati interni in cui puoi venirti a trovare durante la tua vita ed in particolare durante il tuo lavoro evolutivo. Non ho altro modo di descriverli che utilizzando delle immagini (in questo caso, allegorie). A mio parere, esse hanno il pregio di concentrare "visivamente" stati d'animo complessi. D'altra parte, il modo singolare di presentare tali stati collegandoli in catena, come se fossero differenti momenti di uno stesso processo, introduce una variante nelle descrizioni, sempre frammentarie, a cui ci hanno abituato coloro che si sono occupati di queste cose.

1. Il primo stato, nel quale prevale il non-senso (quello di cui abbiamo parlato all'inizio), è definito stato di "vitalità diffusa". Tutto viene diretto dalle necessità fisiche, che spesso però sono confuse con desideri e immagini contraddittori. Lì c'è oscurità nelle motivazioni e nelle azioni. Si rimane in quello stato vegetando, persi tra forme variabili. Da quel punto si può evolvere soltanto attraverso due vie: la via della morte o quella della mutazione.

2. La via della morte ti mette in presenza di un paesaggio caotico e oscuro. Gli antichi conoscevano questo passaggio e lo avevano quasi sempre posto "sotto terra" o nelle profondità abissali. Alcuni hanno visitato questo regno, per poi "resuscitare" in livelli luminosi. Cogli bene questo punto: "sotto" la morte esiste la vitalità diffusa. Perché la mente umana potrebbe associare la disintegrazione che avviene alla morte con fenomeni di trasformazione ad essa successivi; oppure associare il movimento diffuso con lo stato precedente alla nascita. Se la tua direzione è di ascesa, la "morte" significa una rottura con la tua tappa precedente. Per la via della morte si ascende verso un altro stato.

3. Arrivati a esso si trova il rifugio della regressione. Da lì partono due cammini: quello del pentimento e quello che prima è servito per l'ascesa, cioè il cammino della morte. Se prendi il primo è perché la tua decisione tende a rompere con la tua vita passata. Se torni indietro per il cammino della morte, ricadi negli abissi con la sensazione di trovarti in un circolo chiuso.

4. Bene, ti ho detto che c'era un altro sentiero per sfuggire alla vitalità abissale, quello della mutazione. Se scegli quella via è perché vuoi emergere dal tuo penoso stato senza essere disposto ad abbandonare alcuni dei suoi apparenti benefici. E' dunque un falso cammino, conosciuto come "cammino della mano torta". Molti mostri sono usciti dalle profondità di quel tortuoso cunicolo. Essi hanno voluto prendere d'assalto il cielo senza abbandonare gli inferni, e pertanto hanno proiettato nel mondo medio infinita contraddizione.

5. Suppongo che, ascendendo dal regno della morte, e attraverso il tuo cosciente pentimento, tu sia già arrivato alla dimora della tendenza. Due sottili cornici sostengono la tua dimora: la conservazione e la frustrazione. La conservazione è falsa e instabile. Camminando su di essa ti illudi con l'idea di permanenza, mentre in realtà discendi velocemente. Se prendi il cammino della frustrazione, la tua salita è penosa, ma è anche l'unica non-falsa.

6. Di fallimento in fallimento, puoi arrivare al prossimo riposo, che  si chiama "dimora della deviazione". Attento alle due vie che ora hai davanti: o prendi il cammino della risoluzione, che ti porta alla generazione, o prendi quello del risentimento, che ti fa discendere un'altra volta verso la regressione. Lì ti trovi davanti al dilemma: o ti decidi per il labirinto della vita cosciente (e lo fai con risoluzione), o torni risentito alla tua vita precedente. Sono numerosi coloro che, non essendo riusciti a superarsi, hanno troncato qui le loro possibilità.

7. Ma tu che sei asceso con risoluzione ti trovi ora nella dimora conosciuta come "generazione". Lì hai tre porte: una si chiama "Caduta", l'altra si chiama "Tentativo" e la terza "Degradazione". La caduta ti porta direttamente alle profondità, e soltanto un incidente esterno potrebbe spingerti versa di essa. E' difficile che tu scelga questa porta. Quella della degradazione invece ti conduce indirettamente agli abissi, facendoti ripercorrere i cammini in una sorta di turbolenta spirale, nella quale riconsidererai di continuo tutto ciò che hai perso e tutto ciò che hai sacrificato: questo esame di coscienza, che porta alla Degradazione, è certamente un falso esame, nel quale sottovaluti e rendi sproporzionate alcune delle cose che paragoni. Confronti lo sforzo dell'ascesa con i "benefici" che hai abbandonato. Ma se guardi più da vicino, vedrai che non hai abbandonato nulla per quel motivo: i motivi sono stati altri. Pertanto la Degradazione inizia con la falsificazione dei motivi che, a quanto sembra, erano estranei all'ascesa. Io chiedo ora: da che cosa è tradita la mente? Forse dai falsi motivi dell'entusiasmo iniziale? Forse dalla difficoltà dell'impresa? Forse dai falsi ricordi di sacrifici che non ci sono stati o che sono stati causati da altri motivi? Io ti dico e ti chiedo ora: la tua casa è bruciata da tempo, per questo hai deciso di iniziare l'ascesa; ma ora pensi che essa sia bruciata a causa della tua ascesa? Hai dato per caso uno sguardo a quello che è successo alle case vicine?... Non c'è dubbio che tu debba scegliere la porta di mezzo.

8. Sali per la scalinata del tentativo ed arriverai ad una cupola instabile. Da lì, spostati per un cammino stretto e sinuoso che conoscerai come la "volubilità", fino ad arrivare a uno spazio ampio e vuoto come una piattaforma, che porta il nome di "spazio-aperto-dell'energia".

9. In quello spazio ti puoi spaventare per il paesaggio deserto e immenso e per il terrificante silenzio di quella notte trasfigurata da enormi stelle immobili. Lì, esattamente sopra la tua testa, vedrai inchiodata nel firmamento l'insinuante forma della Luna Nera… una strana luna in eclissi che si oppone esattamente al sole. Lì devi aspettare l'alba, paziente e con fede, perché se ti manterrai calmo niente di male ti potrà accadere.

10. Potrebbe succedere che in quella situazione tu voglia tentare un’uscita immediata. Se questo accadesse, potresti avviarti a tentoni verso qualsiasi luogo, pur di non aspettare, prudentemente, il giorno. Devi ricordare che lì, nell'oscurità, ogni movimento è falso e si chiama genericamente "improvvisazione". Se, dimenticando ciò che ti dico, tu cominciassi a improvvisare delle mosse per tuo conto, sii certo che sarai trascinato da un turbine tra sentieri e dimore, fino al fondo più oscuro della dissoluzione.

11. Com'è difficile comprendere che gli stati interni sono incatenati gli uni agli altri! Se vedessi quale logica inflessibile ha la coscienza, avvertiresti che, nella situazione descritta, chi improvvisa alla cieca fatalmente incomincia a degradare e a degradarsi; poi sorgono in lui i sentimenti di frustrazione, ed egli cade nel risentimento e nella morte; quindi sopraggiunge l'oblio di quello che un giorno era arrivato a percepire.

12. Se nella spianata riesci ad arrivare al giorno, sorgerà di fronte ai tuoi occhi il sole raggiante, che ti rivelerà per la prima volta la realtà. Allora vedrai che in tutto l'esistente vive un Piano.

13. E' difficile che tu cada da lì, a meno che decida volontariamente di scendere verso regioni più oscure per portare la luce alle tenebre.

Non giova  andare oltre su questi temi perché essi, senza esperienza, ingannano e trasferiscono al campo dell'immaginario ciò che è realizzabile. Che quanto detto fin qui possa servire! Se quel che ho spiegato non ti fosse utile, che cosa potresti obiettare se in ogni modo niente ha fondamento né ragione per lo scetticismo,  prossimo all'immagine di uno specchio, al suono di un'eco, all'ombra di un'ombra?

A seguire Cerimonie di Benessere e Uffizio





mercoledì 17 ottobre 2012

Commenti al capitolo "Azione e reazione della Forza"

Alcune osservazioni fatte durante lo studio del capitolo:

Nel momento in cui ringrazio rimango sempre stupito da quanto mi cambi lo stato d'animo. Approfondendo, col tempo, è diventato una porta d'accesso al profondo.
il fatto di ringraziare ha a che vedere con l'integrare quello stato. Entra dentro di te, nel profondo della tua coscienza, e passa via meno spesso. Gli si dà maggiore valore.

Ho sempre ringraziato, ma solo da un anno ho scoperto il vero meccanismo di cui si parla qui: ogni volta che ringrazi, per qualunque cosa, ti connetti a un'immagine, sempre la stessa. in questo modo ogni ringraizamento la carica di più. Allora quando stai male basta che richiami quell'immagine, che così caricata, si porta dietro tutto il positivo. Nell' esperienza sembra quasi una magia, immediatamente cambia tutto.
Basta riprendere quell'immagine, non devi rievocare stati d'animo, anche perchè è molto difficile quando stai male evocare stati positivi, ma basta l'immagine. Lei agisce da sola, proprio grazie all'azione precedentemente operata e accumulata su quell'immagine.

Si capisce anche perchè questo capitolo si intitoli azione e reazione della forza, anche se nel testo non cita mai la forza.. Da qui sembra che la forza sia la carica che ogni immagine possiede.
Ma se fosse solo questo la Forza non si spiegherebbero le esperienze straordinarie in cui si sente questa forza che arriva da un'altra persona o da altro ancora.
Forse la carica di un'immagine non è qualcosa che rimane dentro. Normalmente si pensa che quando uno immagina lo fa dentro la sua testa e finisce lì, come se quella cosa non c'entrasse con la "realtà", ma forse invece questa carica si può trasmettere, e quando immagini, quello che immagini (e non tratta solamente di rappresentazioni visive) esce fuori da te, arriva agli altri e influenza ciò che ti circonda.

In questo modo si comprende come e perchè funzioni la cerimonia di Benessere. Si tratta di immaginare situazioni positive per altri, e quelle immagini, caricate con l'affetto che si sente per quelle persone, agiscono e modificano le situazioni.

Perciò se quella carica, quella forza, viene direzionata in negativo provoca negatività.

Questa cosa di richiamare un'immagine quando sono in uno stato negativo la faccio spesso. In realtà uso due o tre immagini, e mi ci connetto anche quando non sono proprio in uno stato pessimo, magari è stata solo una giornata un pò storta, io mi connetto a una di quelle immagini e poi sto meglio. A volte passano un paio d'ore prima che mi cambi lo stato d'animo, ma alla fine sto sempre meglio.

lunedì 15 ottobre 2012

Questa sera in saletta

meditiamo su cosa significhi e a cosa serva "ringraziare"

XVIII. AZIONE E REAZIONE DELLA FORZA

Prima ti ho spiegato: " Quando incontri una grande forza, allegria e bontà nel tuo cuore, e quando ti senti libero e senza contraddizioni, ringrazia immediatamente dentro di te ".


1. "Ringraziare" significa concentrare gli stati d'animo positivi associati ad un’immagine, ad una rappresentazione. Questo collegamento consente, nei momenti negativi, di far sorgere lo stato positivo evocando l’immagine che l'aveva precedentemente accompagnato. Potendo, poi, essere potenziata per ripetizione, questa  "carica" mentale risulterà capace di scacciare le emozioni negative imposte da determinate circostanze.

2. Perciò, quello che hai chiesto tornerà da dentro di te amplificato in beneficio, a patto però che abbia accumulato in te numerosi stati positivi. E non è forse il caso di ripetere che questo meccanismo è servito (in modo confuso) per "caricare all’esterno" oggetti e persone, o anche entità interne proiettate all’esterno, nella convinzione che esaudissero preghiere e richieste.

A seguire cerimonie di Benessere e Uffizio :)

martedì 9 ottobre 2012

Studio sulla seconda parte del capitolo XVII del Messaggio di Silo: Perdita e repressione della Forza.

(...)
3. Il controllo del sesso da parte di una determinata "morale" sociale o religiosa è servito a disegni che non avevano niente a che vedere con l'evoluzione, ma piuttosto con il suo contrario.

4. La Forza (l'energia della rappresentazione della sensazione dell'intracorpo), ha preso una via crepuscolare nelle società represse, dove si sono andati moltiplicando gli "indemoniati", gli "stregoni", i sacrileghi ed i criminali di ogni tipo, che godevano della sofferenza e della distruzione della vita e della bellezza. In alcune tribù e in alcune  civiltà i criminali si trovavano tanto tra coloro che giustiziavano che tra i giustiziati. In altri casi si è perseguitato tutto ciò che era scienza e progresso, perché si opponeva all'irrazionale, al crepuscolare e al represso.


5. In alcuni popoli primitivi e anche in altri considerati "di civiltà avanzata", esiste ancora la repressione del sesso. E' evidente che il segno distruttivo è grande in entrambi, anche se nei due casi l'origine di questa situazione è diversa.


6. Se mi chiedi ulteriori spiegazioni, ti dirò che in realtà il sesso è santo, ed è il centro dal quale scaturisce la vita ed ogni creatività. Ma quando il suo funzionamento non è risolto, è da esso che sorge ogni impulso di distruzione.


7. Non credere mai alle menzogne degli avvelenatori della vita quando si riferiscono al sesso come a qualcosa di spregevole. Al contrario in esso esiste bellezza, e non a caso è in rapporto con i migliori sentimenti dell'amore.


8. Consideralo come una grande meraviglia da trattare con cura e delicatezza, e non trasformarlo in fonte di contraddizione o in un disintegratore dell'energia vitale.






Osservazioni:
  • "Se reprimi --> crepuscoli" (cit.)
  • Si osserva che chi tratta con libertà questo tema, è tendenzialmente una persona libera anche negli altri ambiti, nelle sue azioni, nei suoi pensieri, etc. Questo rende poco "controllabili" da parte dei "poteri superiori". Che pertanto tendono a reprimere la sessualità, con atti intenzionali o meno.
  • Togliendo quindi repressione sessuale dalla società attuale, si avrebbe un grande cambio sociale: ad esempio il concetto di famiglia sarebbe del tutto da ripensare, così come quello della coppia.
  • Il sesso è in rapporto "con i migliori sentimenti dell'amore", come ad esempio la libertà. Tuttavia si osserva che al contrario, nella vita, è per noi in relazione anche ai "peggiori" sentimenti della sfera affettiva, come ad esempio possesso, gelosia, etc.
  • Detto questo ci viene da pensare che il punto 6 sia una ricetta molto semplice e precisa per andare in direzione di una Liberazione totale, e non solo dell'ambito affettivo/sessuale.
  • Ci viene da dire che il sesso è "una meraviglia" non essendo mai uguale.
  • Ad ogni modo non si definisce in questo capitolo una "forma" determinata. Si tratta di una Sacralità semplice, non "codificata", lasciando estrema libertà a ognuno di scegliere quella che desidera. Anche se sicuramente si inseriscono in questo ambito contenuti che non ne fanno parte, e che addirittura possono bloccare il sorgere di questa Libertà e dei Migliori Sentimenti.
  • Si osserva che è infatti, ad esempio, molto difficile riuscire a non voler "trattenere" le esperienze meravigliose che è possibile vivere in questo ambito, non riuscendo ad accettare che ogni esperienza ha un termine. Ma così si perde in meraviglia :)
SINTESI:
Abbiamo da lavorare, spontaneamente, senza forzare, ma con intenzione!

:)