"Se persegui un fine, ti incateni. Se tutto ciò che fai, lo fai con un fine in sé stesso, ti liberi."
Fa subito pensare al fare le cose perchè ha senso farle, al di là dell'esito. Se applicato, questo principio modifica tutta la tua vita, perchè farai solo ciò che ti sembra abbia senso. Pertanto, ti porta a chiederti, e a scoprire, ciò che per te ha senso.
Questo principio ti porta a chiederti il perché di ogni cosa che fai, e ti rivela ciò che ti muove.
C'è incatenamento quando per ottenere il tuo obiettivo, ti trovi a doverti muovere in un certo modo predeterminato.
Se persegui un fine sei incatenato anche a tutte le cose esterne necessarie ad ottenerlo, e quindi si crea una dipendenza che incatena e determina il tuo clima.
Se invece fai le cose come un fine in sé stesso, sei sempre coerente, anche nel cambiare idea se decidi di farlo.
Mi rendo conto che ci sono tante cose che non faccio per paura di non raggiungere il risultato, e quindi me ne privo. Se invece faccio le cose slegate dal risultato, decadono anche le paure collegate.
Quali sono gli indicatori che sto agendo bene?
- quando apprezzo anche il percorso che sto facendo
- quando tutti i risultati che potrebbero presentarsi (o non presentarsi) mi staranno bene, li accetterò,
allora starò facendo quell'atto perché ha senso farlo; seinvece qualche ipotetico risultato lo rifiuto, ecco che sono ancora incatenato all'esito.
Questo è un principio che si contrappone al mito della ricerca del successo: da un obiettivo esterno, ti riporta ad un senso interno.
Anche questo principio è molto legato alle aspettative.
Relativamente al Proposito, non vi è persecuzione di un fine, perché non sacrifica nulla, ma porta avanti tutto insieme, e ogni passo che si fa per arrivarci, è valido anche preso da solo.
Questo principio ti evita il risentimento perché non hai nessuno da incolpare se non raggiungi un fine, nemmeno te stesso.
E se non raggiungi l'obiettivo, chissenefrega: voliamo sulle ali di un uccello chiamato tentativo.
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