mercoledì 28 novembre 2012

cap. XX - La realtà interiore

Lunedì scorso abbiamo studiato il capitolo XX del libro:

1. Rifletti bene sulle mie considerazioni. In esse dovrai vedere soltanto fenomeni allegorici e paesaggi del mondo esterno. Tuttavia esse contengono anche descrizioni reali del mondo mentale.

2. Non devi neppure credere che i "luoghi" per i quali passi lungo il tuo cammino abbiano esistenza in sé. Una tale confusione ha spesso oscurato profondi insegnamenti, tanto che ancora oggi si crede che cieli, inferni, angeli, demoni, mostri, castelli incantati, città remote e altre cose simili siano una realtà visibile per gli "illuminati". Lo stesso pregiudizio, ma con l'interpretazione opposta,  ha fatto presa sugli scettici senza sapienza, che hanno considerato queste cose illusioni o allucinazioni di menti in delirio.


3. Devi comprendere, e  te lo ripeto ancora, che si tratta di veri stati mentali, anche se simbolizzati da oggetti propri del mondo esterno.


4. Tieni conto di quanto è stato detto e impara a scoprire la verità al di là delle allegorie, che in certi casi fanno deviare la mente, ma che in altri traducono realtà impossibili da cogliere senza rappresentazione.


Quando si è parlato delle città degli dei a cui vollero giungere numerosi eroi di diversi popoli; quando si è parlato di paradisi in cui dei e uomini convivevano nell’originale natura trasfigurata; quando si è parlato di cadute e di diluvi, è stata detta una grande verità interiore.


Poi i redentori hanno portato la Parola e sono arrivati a noi in doppia natura per ristabilire quella tanto rimpianta unità perduta. Anche allora è stata detta una grande verità interiore.


Tuttavia, quando è stato detto tutto questo e lo si è posto fuori dalla mente, si è errato o si ha mentito.
All’inversa, il mondo esterno, confuso con lo sguardo interno, obbliga questo a percorrere nuovi cammini.


Così, oggi vola verso le stelle l'eroe di quest'età. Vola attraverso regioni prima ignorate. Vola verso l'esterno del suo mondo e, senza saperlo, è spinto verso il centro interno e luminoso.


Ecco i nostri commenti allo studio:

Non è possibile scindere lo sguardo interno dal mondo esterno.
Mondo interno e mondo esterno si fondono e si condizionano a vicenda, ovvero le azioni che compi nel mondo esterno agiscono nel mondo interno e lo sguardo che hai del mondo esterno è condizionato dal tuo sguardo interno.

Anche i cambiamenti che avvengono nell’ambiente “al di fuori di te” portano ad una mutazione “dentro di te”; per esempio lo sviluppo ella scienza e della tecnologia spingono l’essere umano verso la propria unità interna. Gli astronauti che hanno potuto vedere la Terra da “da così lontano” hanno avuto esperienze trascendentali.

Chi sono i redentori che hanno portato la parola e sono arrivati a noi in doppia natura..? probabilmente si riferisce ai grandi profeti del passato ( Gesu, buddha, Maometto.. etc..), e chi ha posto grandi verità interne in paesaggi al di fuori del corpo ha errato o mentito…per esempio l’inferno e il paradiso non sono posti fisici ma sono qui, sono dentro.

Quali sono le regioni prima ignorate? Sono regioni fisiche? o Interne? Ci dice che colonizzeremo nuovi pianeti? O che appunto porteremo il paradiso qui?
Qual è l’insegnamento di tutto ciò?
E’ importante imparare a riconoscere lo stato interno in cui si è al di là delle allegorie.

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Poichè il post sul capitolo non era ancora stato pubblicato, riporto nel testo un commento ulteriore di MATTEOB:

"Volevo fare un commento sul paragrafo successivo, quello della "Realtà interiore".

Si diceva degli effetti del progresso scientifico sulle coscienze... "Spingendole" ad evolversi... Però non dimentichiamoci quanto detto da Silo stesso nel discorso pubblico di maggio del '69:

"Hay un tipo de sufrimiento que no puede retroceder frente al avance de la ciencia ni frente al avance de la justicia. Ese tipo de sufrimiento, que es estrictamente de tu mente, retrocede frente a la fe, frente a la alegría de vivir, frente al amor."
"

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